giovedì 4 giugno 2009

Garofano incontrata i poliziotti della Polfer


Questa mattina a Parma, Luciano Garofano ha incontrato alla stazione Fs poliziotti della Polfer e gli impiegati della biglietteria. Il colonnello comandante del Ris di Parma ha ricevuto una calda accoglienza dai presenti che non hanno esitato a manifestare i tanti problemi con i quali combattono quotidianamente.

Gli impeigati dela biglietteria lamentano: siamo in pochi e dobbiamo fare obbligatoriamente ore e ore di strordinario. E il più delle volte le ore di lavoro aggiuntive non sono pagate.
Ci dispiace che i clienti ci accusino di inoperosità e pigrizia, non è così: il vero problema è che il personale è ridotto all’osso.

Il colonnello Garofano, molto attento nell’ascoltare tali problemi ha promesso un impegno costante anche in questa direzione: certo la stipula del contratto nazionale non spetta sicuramente ad un parlamentare europeo ma se risuciamo a raggiungere gli standard europei di trasporto ed efficienza nel campo del trasporto ferroviario, è certo che ne beneficieranno anche tutti i dipendenti e gli impeigati in tale settore.

E poi Luciano Garofano si è confrontato con alcuni poliziotti del reparto ferroviario i quali ha detto, svolgono un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza sui treni. Ma lo stipendio è sempre troppo basso, ha ribadito Garofano e demotiva chi vuole impegnarsi vermante e svolgere per bene il suo lavoro. Visto che il treno è un mezzo utilizzato da migliaia di persone è giusto che ci sia una presenza forte e costante dell forze dell’ordine alla quale i cittadini che si sentono minacciati o che subiscano minaccie o violenza possano fare riferimento.

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mercoledì 3 giugno 2009

Sistema politico composto da persone incompetenti


Ieri sera a Mestrino, in provincia di Padova, un cittadino è intervenuto durante la conferenza di presentazione del programma elettorale chiedendo quali sono le proposte dell’autonomia, perché un elettore dovrebbe scegliere L’Autonomia piuttosto che Il Pd o il Pdl.

Luciano Garofano ha risposto dicendo che il progetto politico dell’autonomia è un progetto ambizioso che vuole riportare la politica al suo ruolo originario:
quello di servire i cittadini ed il paese. E’ un movimento che premia la preparazione e le idee personali, e che propone un federalismo regionale che favorisca l’insediamento di una classe politica dirigente che sappia davvero interpretare le nostre esigenze e richieste, quelle di tutti i cittadini. Conoscendo chi eleggiamo, al contrario di quanto avviene con i partiti grandi che propongono liste blindate composte da servitori di partito poco radicati al territorio e poco responsabili nei confronti degli elettori, possiamo, come ci spetta secondo il meccanismo della democrazia rappresentativa, scegliere la classe politica. In poche parole, premiare chi ci ha ben rappresentato, eliminare chi non ha fatto il proprio dovere.

E poi commenta le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha invitato gli elettori a votare solo i grandi partiti così da non disperdere il loro voto.

In questo modo, attacca Luciano Garofano, continuiamo a dare legittimità a questo sistema politico composto da persone incompetenti e che non rispettano il loro mandato, ubbidendo solamente alle direttive imposte dall’alto. Noi, io e il mio partito, vogliamo ridare un volto nuovo alla politica e rispettare il mandato degli elettori con onestà, lealtà e impegno piuttosto che tradire i cittadini con PROMESSE MAI MANTENUTE.

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Intervento sulla sicurezza


Luciano Garofano ha incontrato questa mattina insieme a Valeria Grillo, candidato sindaco a Udine per il Movimento per l’autonomia, i cittadini della zona fra cui alcuni imprenditori. All’incontro erano presenti anche i giornalisti delle testate locali.

Interessante la domanda di uno dei presenti che ha chiesto al candidato Luciano Garofano quale fosse il suo programma per il Friuli Venezia Giulia: "sicuramente la difesa dell’agroalimentare, molto importante in questa zona, e in particolar modo dei vigneti autoctoni Tocai, ma anche e soprattutto la sicurezza".
"Qui in Friuli, ma anche nelle altre regioni del Paese, è necessario in primo luogo ottimizzare le forze di polizia e di ordine pubblico: noi abbiamo sei o sette forze di polizie le cui competenze il più delle volte si sovrappongono, io credo che sia fondamentale riorganizzare e coordinare tutte le forze di polizia affinché ognuna possa avere delle competenze specifiche e rendersi veramente utile. Così facendo potremmo garantire a coloro che tutti i giorni rischiano la vita per difendere il paese e tutti i cittadini uno stipendio dignitoso.
Ora è veramente umiliante. Fra l’altro non si possono delegare attività di pubblica sicurezza a ronde di privati cittadini impreparati ad affrontare determinate situazioni o ai militari dell’esercito, i quali oltre ad aumentare con la loro presenza la tensione sociale, vanno a sovrapporsi ancora una volta alle forze che già abbiamo in campo ma che non sappiamo utilizzare".

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martedì 2 giugno 2009

Le impressioni e le richieste della gente


Durante il suo tour in Emilia Romagna e Triveneto che si concluderà domani, Luciano Garofano, candidato nella circoscrizione italia nord est ha potuto raccogliere in incontri privati e pubblici, riunioni in bar o in piazze dei mercati della zona, le impressioni e le richieste di gente comune, artigiani, professionisti e imprenditori.

Ecco alcune delle principali preoccupazioni e problemi, nonché richieste che gli sono state rappresentate.


Durante un incontro nei pressi di Padova, un operaio in cassa integrazione da ormai un anno ha sollevato le difficoltà che lui e suoi colleghi impiegati nelle aziende del petrolchimico di Porto Marghera stanno vivendo in questo periodo. Infatti una delle più grandi imprese rischia il fallimento e il conseguente licenziamento dei lavoratori. E Luciano Garofano richiama le banche a concedere il credito a queste imprese affinchè possano passare il momento di crisi e rilanciarsi sul mercato. Credito da impiegare non solo per sanare i debiti ma anche per investire su innovazione e ricerca, componenti essenziali per migliorare la competitività e garantire agli operai un futuro più sicuro. E poi Garofano ritiene importante anche rivedere gli strumenti della cassa integrazione e dell’indennità di disoccupazione, credo sia necessario razionalizzare il sistema di concessione di tali aiuti a prescindere dalla grandezza e dal numero di dipendenti dell’impresa.

Un imprenditore agricolo, intervenendo durante un incontro ha detto: “Producendo vino di qualità ho parecchie spese perché curo ogni singola fase della produzione. Ho bisogno che i miei vini siano difesi e valorizzati. Non posso competere con chi produce vini di bassa qualità a costi ridottissimi senza un sistema di controllo che premi la qualità e la genuinità del mio prodotto. Il candidato al Parlamento europeo ha risposto che proprio in Europa possono trovarsi le risorse economiche e normative per difendere il made in Italy ed evitare il paradosso che porta alla imitazione indiscriminata dei nostri prodotti ostacolandone la diffusione e minandone l’apprezzamento da parte dei consumatori. Non solo. I nostri prodotti di eccellenza devono essere sfruttati anche sul piano del turismo. Insieme ad una maggiore valorizzazione del patrimonio culturale, si può davvero rilanciare il nostro paese e attirare gli stranieri ad apprezzare la nostra cultura e le nostre tradizioni.

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La criminalità organizzata è una presenza silenziosa e molto strategica


"La criminalità organizzata è una presenza silenziosa e molto strategica, non si vede ma trama nell’ombra per cui questo è un problema che ci deve ispirare a non abbassare mai la guardia, a continuare a indagare in maniera molto intelligente". Queste le parole di Luciano Garofano, colonnello dei carabinieri e comandante del Ris di Parma, candidato al Parlamento europeo con il Movimento per l’Autonomia.
Si parla sempre molto della criminalità e questo argomento è divenuto da qualche hanno nel nostro Paese, uno dei temi principali nel discorso pubblico. Crimine, un termine che si dirama in vari settori: quello economico, cioè quei reati commessi nell’ambito lavorativo, ad esempio la corruzione, l’insider trading oppure il crimine predatorio come furti, rapine e i vari generi di mercati illegali.

La criminalità organizzata nelle vesti più famose come cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e criminalità organizzata pugliese, continua a controllare il territorio, rappresentando una persistente minaccia economica e sociale, in particolare per quanto riguarda l’ingerenza negli appalti pubblici, nell’utilizzo dei fondi strutturali e nelle attività legali. Poi estorsioni, usura e riciclaggio: questi i reati tipici delle mafie che stringono la cintura di un corretto tessuto socio-economico.

Al centro della programma da sviluppare in Europa per Garofano risulta prioritario il tema della sicurezza, punto di forza del comandante del Ris. Garofano non si vuole solo occupare di un potenziamento delle forze armate, ma vorrebbe imporre standard di sicurezza più elevati anche nei cantieri di lavoro, in campo alimentare (a Parma è presente l’EFSA) e trovare soluzioni per limitare l’immigrazione, problema sul quale finalmente il governo ha preso una posizione”.

Sono ormai anni che a livello internazionale si studia il senso di insicurezza dei cittadini. Insicurezza che si manifesta sotto vari aspetti: uno sociale e più legato alla sfera morale e politica e, invece, quel senso di paura che gli individui trattengono a livello personale, intimo.

Per cercare di contrastare il problema sarà innanzitutto fondamentale “il controllo del territorio da parte delle forze di polizia presenti, pratica estremamente importante in quanto le aggregazioni simil – mafiose, ovviamente, cercano di intaccare anche il tessuto produttivo, che in Emilia Romagna è assai ghiotto per poter riciclare i soldi sporchi”.


La criminalità organizzata non si ferma certo alla frontiera ma crea una mutua collaborazione con i criminali stranieri, cosa che avviene in particolare con le associazioni criminali autoctone.

Nel rapporto del Ministero dell’Interno sulla criminalità si legge infatti che: “Le proiezioni operative nazionali dei sodalizi criminali siciliani si manifestano nell’area centro–nord e soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, mentre, per quanto concerne i Paesi esteri, si estendono in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, i Paesi dell’Est Europa e del Nord America".
"Qui nasce la necessità di una collaborazione con gli altri paesi – sottolinea il candidato Garofano -, ovvero fra le forze di polizia di altri paesi perché si tratta di organizzazioni che hanno ramificazioni anche all’estero".
Prevenzione e contrasto: le due parole chiave per realizzare un sistema di sicurezza italiano grazie anche alla cooperazione delle forze di polizia internazionale attraverso la partecipazione degli organismi dell’Unione Europea, fori di cooperazione internazionale e relazioni bilaterali.
"Consiglio ai cittadini, conclude Garofano, di avere il coraggio di denunciare tali fenomeni, laddove ne abbiano il sentore, o riconoscano un investimento mafioso" . Le prime offerte possono essere allettanti per chi deve avviare delle attività. Ma proprio in queste situazioni bisogna avere l’equilibrio e la concentrazione per rifiutare e poi riferire immediatamente l’accaduto alle forze dell’ordine che sono le uniche , conoscendo anche la penetrazione dei fenomeni e i soggetti responsabili, a poter aiutare il cittadino a non rimanere vittima di un gioco assai perverso”.
Non dimentichiamoci che a Reggio Emilia, vi è una forte presenza di investimenti mafiosi che hanno contaminato l’economia della provincia emiliana e aumentato la tensione sociale.

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Scuola pubblica: ottimizzare gli organici e migliorare le strutture scolastiche.


Nell’incontro pomeridiano a Belluno, presso il centro commerciale La Venezia, il candidato al Parlamento europeo Luciano Garofano ha parlato della scuola pubblica, di come migliorare il sistema scolastico ma soprattutto di come affrontare il problema delle strutture che ospitano i nostri ragazzi e che sono per la maggior parte fatiscenti.

Vorrei in primo luogo attingere dai finanziamenti europei per garantire ai nostri ragazzi scuole più accoglienti ma soprattutto più sicure. Inoltre mi impegnerò per garantire un maggiore rapporto docente – alunno. I ragazzi in età scolastica stanno aumentando anno dopo anno e troppo spesso ci troviamo di fronte ad aule affollate in cui i nostri ragazzi non possono essere ben seguiti dai docenti.
Dobbiamo poi rivedere e aumentare gli stipendi dei docenti ma nello stesso tempo pretendere da loro maggiore preparazione, garantendo nel contempo un aggiornamento periodico e sistematico.
E poi potenziare l’insegnamento delle lingue: se vogliamo pensare ad una completa integrazione con l’Europa e con il mondo (la globalizzazione è una realtà che non si può ignorare) dobbiamo pretendere che a conclusione della scuola media i nostri ragazzi possano parlare e scrivere bene almeno una lingua straniera con preferenza per l’inglese.

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lunedì 1 giugno 2009

Come affrontare la crisi economica


Durante un incontro a Bolzano con alcuni cittadini e carabinieri in congedo, Luciano Garofano ha lanciato alcune idee per affrontare la crisi economica. Partendo dalla relazione del governatore di Banca Italia Antonio Draghi , che il candidato al Parlamento europeo condivide pienamente, Garofano ritiene prioritario il contenimento della spesa pubblica, troppo elevata in Italia.

Innanzitutto dobbiamo pensare ad una riforma delle pensioni: provvedere ad un aumento progressivo dell’età pensionabile affinchè l’Italia possa uniformarsi agli altri stati europei e recuperare risorse da impiegare per aumentare il livello delle pensioni più basse.

In secondo luogo è urgente attivare un processo di ottimizzazione della pubblica amministrazione: aumentare l’efficienza del pubblico impiego cercando di potenziare quei comparti che hanno bisogno di maggiore personale e tagliare laddove tali risorse sono in eccesso o mal impiegate. Ma non basta. Infatti il colonnello del Ris di Parma suggerisce anche un sistema di incentivi per gli impiegati della pubblica amministrazione che premi chi si impegna e declassi chi produce poco. Solo così possiamo rendere più competitivo ed efficiente il nostro sistema.

Fin ora, nella pubblica amministrazione si è verificato una sorta di appiattimento che ha demotivato i più capaci e paradossalmente avallato chi non si impegna abbastanza e non fa il proprio dovere. Contenere la spesa pubblica ma anche incoraggiare i consumi, calati drasticamente nello scorso semestre.

Due possibili soluzioni che, secondo Luciano Garofano, dovrebbero portare ad un aumento del Pil e di conseguenza ad una maggiore disponibilità da parte delle banche a concedere credito, soprattutto alle piccole e medie imprese, il cuore dell’economia italiana, ora in forte crisi. Alla base di tutto questo processo rimane la necessità di riacquisire la fiducia nel mercato e negli strumenti finanziari e di puntare sulla ricerca e sull’innovazione.

Solo così possiamo sperare di uscire dalla recessione.

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